sábado, 20 de outubro de 2012

Chi è venuto dall’aldilà? la madre di Don Giuseppe Tomaselli

Nel suo libretto «I nostri morti - La casa di tutti» il salesiano Don Giuseppe Tomaselli scrive quanto segue: «Il 3 febbraio 1944, moriva una vecchietta, prossima agli ottant’anni. Era mia madre. Potei contemplare il suo cadavere nella Cappella del cimitero, prima della sepoltura. Da Sacerdote allora pensai: Tu, o donna, da quando io posso giudicare, non hai mai violato gravemente un solo comandamento di Dio! E riandai col pensiero alla sua vita. In realtà mia madre era di grande esemplarità e devo a lei in gran parte la mia vocazione sacerdotale. Ogni giorno andava a Messa, anche nella vecchiaia, con la corona dei suoi figli. La Comunione era quotidiana. Mai tralasciava il Rosario. Caritatevole, sino a perdere un occhio mentre compiva un atto di squisita carità verso una povera donna. Uniformata ai voleri di Dio, tanto da chiedermi quando mio padre era disteso cadavere in casa: Che cosa posso dire a Gesù in questi momenti per fargli piacere? — Ripeta: Signore, sia fatta la tua volontà — Sul letto di morte ricevette gli ultimi Sacramenti con viva fede. Poche ore prima di spirare, soffrendo troppo, ripeteva: O Gesù, vorrei pregarti di diminuire le mie Sofferenze! Però non voglio oppormi ai tuoi voleri; fa’ la tua volontà!... — Così moriva quella donna che mi Portò al mondo. Basandomi sul concetto della Divina Giustizia, poco curandomi degli elogi che potessero fare i conoscenti e gli stessi Sacerdoti, intensificai i suffragi. Gran numero di Sante Messe, abbondante carità e, ovunque predicavo, esortavo i fedeli a offrire Comunioni, preghiere e opere buone in suffragio. Iddio permise che la mamma apparisse. Da due anni e mezzo mia madre era morta, ecco all’improvviso apparire nella stanza, sotto sembianze umane. Era triste assai. — Mi avete lasciata nel Purgatorio!... — — Siete stata sinora in Purgatorio? — — E ci sono ancora!... L’anima mia è circondata da oscurità e non posso vedere la Luce, che è Dio... Sono alla soglia del Paradiso, vicino al gaudio eterno, e spasimo dal desiderio di entrarvi; ma non posso! Quante volte ho detto: Se i miei figli conoscessero il mio terribile tormento, ah!, come verrebbero in mio aiuto!... — E perché non veniste prima ad avvisare? — — Non era in mio potere. — — Ancora non avete visto il Signore? — — Appena spirata, ho visto Dio, ma non in tutta la sua luce. — — Cosa possiamo fare per liberarvi subito? — — Ho bisogno di una sola Messa. Dio mi ha permesso di venirla a chiedere. — — Appena entrate in Paradiso, ritornate qui a darne notizia! — — Se il Signore lo permetterà!... Che luce... che splendore!... — così dicendo la visione si dileguò. Si celebrarono due Messe e dopo un giorno riapparve, dicendo:Sono entrata in Paradiso!
http://medjugorje.altervista.org/doc/aldila/venutidallaldila//23-madre.php

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